Well-Being

Ispirandoci al modello di professionalità costante di Mike, che ha sempre sostenuto l’allegria come motore della vita, abbiamo creato un team di lavoro che facesse ricerca proprio su questo tema. Abbiamo trovato nella scienza del wellbeing la risposta alle nostre domande: il wellbeing, o benessere, è chiaramente uno stato raggiungibile e di conseguenza ci impegnamo nello sviluppo di quelle metodologie che possano favorirlo.

Con la parola wellbeing intendiamo il benessere della persona nella sua totalitA?, fisico, emotivo, sociale. Riprendiamo gli studi e la definizione data dalla Dottoressa Felicia A. Huppert direttrice dell’Istituto di Wellbeing dell’Università di Cambridge e C.L. Hooper nel libro Interventions and Policies to Enhance Well-being (2014):il wellbeing è un obiettivo per l’umanità – noi tutti desideriamo che le nostre vite vadano bene. Fare esperienza di ciò comporta sia sentirsi che funzionare bene‘ (Well-being is a fundamental human goal we all have a desire for our life to go well. The experience of life going well involves both feeling good and functioning well)

Dunque wellbeing inteso come ‘sentirsi e funzionare bene’ significa da un parte raggiungere una stabilità emotiva dall’altra saper agire all’interno di un contesto socio-culturale (in linea con l’idea aristotelica di eudaimonia come nucleo della ricerca e della capacità umana). Le correnti di psicologia positiva hanno indagato il concetto di benessere mentale suddividendolo in diverse sottocategorie: autonomia, padronanza ambientale, realizzazione personale, padronanza del proprio atteggiamento, integrazione, percezione della realtà (Jahoda 1985); autonomia, padronanza ambientale, ricchezza personale, auto-accettazione, scopo nella vita, relazione positive (Ryff 1989); comprensione, gestibilità, percezione del senso delle cose (Antonovsky 1987); autonomia, competenze, capacità di mettere le cose in relazione (Ryan & Deci 2001); emozioni positive, coinvolgimento, relazioni positive, senso, realizzazione (Seligman 2011).

Suddividere il wellbeing in sottocategorie permette più facilmente di intervenire per migliorare le proprie ed altrui condizioni di vita. Rifacendoci a questo modello abbiamo scelto i nostri interventi di assistenza sociale e deciso di sostenere il metodo educativo esperienziale e delle arts education per la loro nota capacità di favorire il coinvolgimento, la realizzazione, l’autonomia, l’integrazione, la padronanza del proprio atteggiamento, l’autoaccettazione, la comprensione.

Per consultare fonti e case history vedi la bibliografia.