ORTO ALLEGRIA

Nel 2022 dalla disponibilità e visione della Fondazione Mike Bongiorno, dall’esperienza in ambito agricolo e sociale di Paolo Montanari e da quella dei progetti sociali e educativi dell’Azienda Agricola Biomatto e La yurta nel bosco, nasce l’idea di condividere uno spazio agricolo per il benessere e lo sviluppo della socialità in persone svantaggiate o bisognose.

Orto Allegria

Orto Allegria: come è nata questa idea?

Dopo la bonifica e la messa in produzione nel 2021 di un terreno (recintato, con ingresso autonomo, una serra fredda e fermata dei mezzi di trasporto vicina) di circa 500 mq a Dagnente, è stata tale e tanta la connessione con questo luogo che la Fam. Bongiorno ha pensato di mettere il terreno e la struttura esistente a disposizione della città di Arona, così che l’orto – condotto secondo le tecniche del biologico – non sia più solo uno spazio destinato all’autoconsumo familiare, ma sia in uso ai Servizi Sociali perché persone svantaggiate possano trarre un benessere in termini di salute e occupazione.

La Terapia Orticolturale od Ortoterapia, conosciuta in tutto il mondo come Horticultural Therapy, propone su basi scientifiche il contatto con la natura e la cura di uno spazio verde come percorso riabilitativo del disagio e della disabilità, o come semplice rimedio allo stress.

Sembra infatti che il dedicarsi alla coltivazione di ortaggi, fiori e altre piante possa contribuire a migliorare la frequenza cardiaca e a indurre uno stato di relax, attenuando la sofferenza dal dolore, l’ansia, l’astenia, migliorando gli stati depressivi e il tono dell’umore, fino a stimolare la ripresa in fase di convalescenza.

Inoltre il prendersi cura di organismi viventi aumenta il senso di responsabilità e favorisce la socializzazione nel lavoro di gruppo.

Su questi effetti positivi si basa dunque questo metodo terapeutico di tipo “occupazionale”, rivolto a chi soffre di disturbi mentali o fisici (dovuti a malattia ma anche a senilità, tossicodipendenza, detenzione carceraria, disabilità fisica e cognitiva), il quale, ristabilendo un contatto con la terra in un luogo sereno regolato da ritmi ancestrali, acquista un ruolo attivo, esce dal suo isolamento e ritrova abilità e competenze, traendone un rafforzamento dell’autostima. E la crescita di un ortaggio è il risultato tangibile della propria capacità.