Campanile sera è il nuovo quiz del giovedì, una sfida tra due città italiane. Dalle piazze dei due paesi si sfidano le “braccia”, gli atleti che affrontano prove di abilità, e le “menti”, che devono risolvere quesiti, guidati dai conduttori cadetti Enzo Tortora e Renato Tagliani, poi sostituiti da Enza Sampò e Walter Marcheselli. A Milano, a gestire i collegamenti e a condurre il quiz in studio con due rappresentanti della città, c’è Mike. Campanile sera è un nuovo capitolo del quiz “all’italiana”, mettendo al centro la provincia, che viene seguito dai telespettatori per 117 puntate fino al 2 ottobre 1962, sempre di giovedì. Quell’anno, Mike è protagonista di una Fenomenologia, inizialmente scritta per la rivista “Pirelli” da Umberto Eco – ex funzionario Rai e ora studioso di mass media, che lo definisce “campione di mediocrità e di conformismo” – che la includerà in seguito nella raccolta Diario minimo. Mike tira avanti e inventa un gioco per il neonato Secondo Programma: Caccia al numero, un rebus coperto da trenta caselle, che viene anche diffuso come gioco in scatola. È il primo quiz che vuole superare il meccanismo domanda-risposta, “a manovella” come lo chiama Mike. L’anno dopo, 1963, conduce il primo dei suoi undici Festival di Sanremo, vincitore Tony Renis con Una per tutte. Sabato 20 aprile Mike lancia sul Secondo Programma La fiera dei sogni, dove i concorrenti rispondono a domande sull’attualità o sullo spettacolo e possono vincere fino a 5 milioni per realizzare un “sogno”. Passerella di musica leggera e di ospiti d’onore, La fiera dei sogni si avvale di telefonate-sostegno di personaggi famosi. È un gioco-spettacolo, dove Mike usa per la prima volta il suo motto “Allegria!”. Intanto Mike ha ripreso collaborazione a Radio Rai con i quiz musicali Attenti al ritmo e Ferma la musica!, e propone un altro quiz per il Secondo Programma, Giochi in famiglia. È il 1966 e, per la prima volta, il quiz di Mike non è in sintonia con il pubblico e i cambiamenti sociali in atto. Siamo infatti alla vigilia della contestazione studentesca. Mike si prende una pausa dalla TV, passa qualche mese a New York, ospite dal padre Philip, e studia una nuova formula da proporre alla Rai. Studia il quiz della NBC Jeopardy!, basato su un tabellone elettronico. Chiama il suo progetto A repentaglio!, fa una lunga anticamera nei corridoi della Direzione Generale Rai di viale Mazzini. Demoralizzato dall’attesa, si sfoga con Carlo Fuscagni, dirigente Rai che per primo intravede la qualità del nuovo quiz. Sono i primi mesi del 1969 e gli anni settanta sono alle porte.